09 giugno 2006

Essere ing.

Essere ing. significa per forza di cose essere un po' rimpiscatole:
Con il fatto che l'ing si domanda il perche' delle cose, si domanda perche' si usi una parola invece di un'altra, si domanda perche' le cose funzionino in questo modo.
Per questo se ti viene chiesto un cannocchiale, lui portera' un cannocchiale, non un telescopio. E allora passa per rigido e poco flessibile.
Se ti viene dato un appuntamento si chiedera' il perche': Perche' cosi' nessuno dei due aspetta e ci si vede...c'e' un grande risparmio a progettare un'ora.
Poi in realta' l'altro non intendeva veramente quell'ora ma ha detto alle 20.00 per dire alle 20.30.... e allora il povero ing. passa per rompiscatole.
Se ti viene detto che quella minestra bollente raffredda la stanza, l'ing. chiedera' spiegazioni, e gli sara' risposto...bho?!? e' cosi' e basta.... e lui passera' per il bacchettone che crede di sapere tutto.
E' il triste destino di chi si domanda il perche' delle cose....
Da quanto enunciato avreta gia' capito che sono convinto che questa vivacita' intellettuale la considero un grossissimo pregio. Non e' patrimonio esclusivo degli ing. ma negli ing. si riscontra con una certa frequenza....

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