30 agosto 2006

Questo articolo e' dal Corriere Della Sera On-line, lo riporto per intero solo perche' non lo voglio perdere...e spesso negli archivi di questi giornali non si riesce a trovare quello che si cerca.
Mi e' piaciuto questo articolo perche' fa un rapido accenno a quali sono i problemi, senza pero' tranciare giudizi o sentenze. Senza accusare il tutto di essere una stupidaggine, e perche' comunque, essendo io un NERD dentro, mi tocca.


La proprietà privata nel cyberspazio non è protetta

Dunque è successo. Uno dei tanti problemi specifici del Web, che vengono discussi sul Web nella speranza di trovare una soluzione sul Web, è tracimato fuori dal Web, nella vita tradizionale, quella non virtuale, quella non connessa — quella reale, viene da dire,machissà se si può ancora. È successo a Shanghai. Protagonisti: due amici (Qiu Chengwei, 41 anni, e Zhu Caoyuan, 26), una spada chiamata Sciabola del Dragone, la polizia, la legge, il tribunale penale. È successo questo: Qiu ha prestato la sua Sciabola del Dragone a Zhu, ma Zhu non gliel’ha restituita: l’ha venduta e si è messo in tasca il ricavato, 7.200 yuan, equivalente a circa 700 euro. Qiu è andato alla polizia a denunciare il fatto, ma la polizia gli ha detto che non poteva far nulla. AlloraQiu si è arrabbiato e una mattina è entrato nella casa di Zhu e l’ha ammazzato a coltellate. La polizia l’ha arrestato, e il Tribunale lo ha condannato all’ergastolo. Fin qui, tutto normale.
Il giudice, però, ha voluto sapere dalla polizia perché, quando Qiu è andato a denunciare il furto della spada, gli è stato risposto che non si poteva fare nulla: in fondo, il ladro non era ignoto, l’accusa era dettagliata. Perché?Ela risposta della polizia è stata: perché la spada non era reale, era virtuale. Era un’arma conquistata nei combattimenti on-line, non esisteva, e per loro Zhu, cedendola in cambio di denaro, non aveva infranto nessuna legge. Ecco fatto. Ecco che la magagna esce dalla Grande Palude e comincia a riguardare tutti noi.
Perché è vero che questi giochi on-line contano circa 30 milioni di utenti alla settimana, ma rimarrebbero ancora un mondo a parte, esteso, magari, e tuttavia circoscritto e isolato dal nostro, costituito da persone che preferiscono emozionarsi per esperienze simulate anziché reali; ma il concetto di proprietà, be’, quello è universale, e la sanguinosa reazione di Qiu ha reso appariscente un problema che fin qui conoscevano solo i fissati del Web: nel cosiddetto cyberspazio, così pieno di giochi, di simulazioni, di guerre, di territori e di oggetti virtuali cui viene riconosciuto un valore reale, la proprietà privata non è protetta dalla legge. La legge si è affrettata a difendere il diritto d’autore anche lì, ma non si è ancora preoccupata di difendere il più antico e intuitivo fondamento civile, su cui si sono basate praticamente tutte le violenze della storia. E questo non solo in Cina ma in ogni altro Paese del mondo: al momento portare via un oggetto virtuale a chi lo possiede non è un reato.
Be’, se avessi 22 anni e fossi iscritto a giurisprudenza, ora saprei esattamente su cosa fare la mia tesi. Ma anche se fossi uno studente di sociologia, dopotutto, o di antropologia. Perché, come ho detto, questo della proprietà dei beni virtuali è un vecchio problema di Internet, e a questo problema la tribù del Web ha cominciato a dare soluzioni autarchiche, e arcaiche, tipo l’espulsione degli utenti scorretti dalle comunità di riferimento (ma a Zhu, evidentemente, questo non faceva né caldo né freddo), o l’istituzione di mafie (si chiamano proprio così, «mafie») che in cambio di denaro vero si preoccupano di difendere con disparati metodi le proprietà virtuali dei propri clienti (ma evidentemente Qiu non lo sapeva), e ciò è già interessantissimo: come si organizzi, cioè, una comunità abbastanza estesa, nella quale vengano effettuati scambi tra beni e corrispettivi in denaro (circa 880 milioni di dollari l’anno, secondo uno studio di un istituto di ricerca di Boca Raton, Florida, il giro d’affari di riferimento), e nella quale la legge non difenda la proprietà privata. Ma ancor più interessante, forse, è studiare come si può fare a difenderla.
Fino a oggi la proprietà è sempre stata concepita nei confronti di oggetti reali (spade, terre, case, automobili vere, con una forma, un ingombro fisico, un peso e un volume); ora bisognerà sforzarsi di estendere questo concetto agli algoritmi e alle combinazioni di impulsi binari che generano gli stessi oggetti sugli schermi dei computer. E non si tratta solo di spade o di armi per i giochi di combattimento: esistono isole virtuali, sul Web, piene di animali virtuali, dove un giocatore può andare a caccia virtuale, dietro pagamento di una tassa reale. Come può fare la legge a difendere il loro proprietario dal pericolo che qualcuno, con il pirataggio informatico o carpendo la sua fiducia, se ne impossessi e goda impunemente del loro sfruttamento? È affascinante, perché bisogna rinominare tutto da capo. Ridefinire radicalmente il concetto stesso di «spada» o di «isola».
Ogni cosa dovrà essere riconcepita in modo da poterla riconoscere tutta intera anche soltanto nella sua essenza, o nella sua effigie. La famosa pipa di Magritte, sotto la quale c’è scritto «questa non è una pipa» perché in effetti è il dipinto di una pipa, diventerà una pipa, almeno agli effetti legali, nel momento in cui, anche soltanto virtualmente, sarà possibile fumarla.Èaffascinante, sì. E difficilissimo. A meno che non si voglia continuare a fare come ha fatto la polizia di Shanghai, e sostenere che la pipa cheApresta a B, e che B vende a C senza il permesso diAe senza dargli i soldi reali ricavati dalla vendita, ragion per cui A si arrabbia, e decide di uccidere B, e lo fa, realmente, quella pipa che C si ritrova adesso a possedere, e che può fumare nel suo gioco online ma anche vendere aD, ammesso che E non gliela rubi e non la venda a F, quella pipa lì continua a non esistere. Ma anche questo, sarete d’accordo con me, comporterebbe un bello sforzo.
Sandro Veronesi

29 agosto 2006

Sogni

Volevo lasciare il quiz per un po' come primo post...ma ho fatto un sogno.
Ho sognato di perdere molti denti. Ho cercato il significato su Internet.
Una certa Veronica "gufa" dicendo che presagisce la perdita di una persona cara.
Invece una che mi ha convinto molto di piu' dice che:

"faccio lo stesso sogno e conosco quella sensazione di angoscia che ti rimane al risveglio. mi hanno detto che sognare di perdere i denti è legato alla paura del futuro, di ciò che ti aspetta, il timore di prendere decisioni sul proprio futuro che ci allontanino dalle cose certe del nostro passato!"

E questo e' molto possibile, plausibile e accettabile.
Ciao a tutti.

24 agosto 2006

Quiz

Al primo che risponde correttamente un premio....(non posso dare premi semmai una menzione d'onore sul mio prestigiosissimo BLOG).

Cosa significa:

189,6486

Fine del Quiz.
P.S. Per conservare un poco di difficolta' ho omesso un piccolissimo dato che avrebbe aiutato troppo....

22 agosto 2006

La guerra non dichiarata

Non parlo di quella tra america ed Iraq, che e' stata dichiarata, ne' di quella tra Israele e Libano, ma parlo della 1a guerra globale (nome preso in prestito dal Corriere della Sera). Non parlo di Guerra Mondiale, perche' le nazioni sono coinvolte solo incidentalmente, non parlo di guerra di religione perche' non e' nemmeno questa la scusa ufficale. E' una guerra che ha per campo di battaglia tutto il mondo, gli schieramenti non sono ben chiari perche' le motivazioni sono molteplici.
Anche i metodi di lotta sono molto atipici, i tempi...Si lotta con il terrorismo, con la diplomazia, con gli embarghi, non ci sono bombardamenti quotidiani (almeno non ovunque), tra un colpo e l'altro passano mesi... Ci sono piccole scaramucce che si accendono e si estinguono. Ci sono molti sensi di colpa...
Quello che voglio dire e' che forse siamo in mezzo ad una delle piu' grandi guerre della Storia. Rendiamocene conto, accettiamo la situazione, e modifichiamo di conseguenza i nostri parametri morali come li dovremmo avere se fossimo in una guerra tradizionale.

08 agosto 2006

Morpheus

Mi immagino Morpheus: "Scegli Pillola Berlusconi o Pillola Prodi?"

Con la pillola Azzurra (Forza Italia) continui nella tua esistenza, continui a vivere nell'illusione che tutto vada bene, che l'Italia sia ancora il paese delle vacche grasse, che ci possiamo permettere qualunque assitenzialismo

Con la pillola Rossa (COmunisti) invece scopri quanto e' profonda la tana del bianconiglio, ti svegli e ti aggorgi del terribile buco di bilancio, ti accorgi che la situazione e' terribile, e che ci sara' da combattere...e molto.
La pillola Rossa ti libera (nel senso della scarcerazione).

Questo e' nato durante dei cazzeggiamenti chiacchierecci con il Roscio e con Skald.
Un saluto.

04 agosto 2006

Donne...

Ieri sera tornando dopo cena all'albergo ho incorciato due donne che camminavano in direzione opposta alla mia.
Una delle due indossava una maglietta grigia con una scritta.
Per la mia curiosita' intrinseca mi son messo a leggere cosa ci fosse scritto. Era una scritta al contratio (qualcosa tipo "TURN THIS WAY").
Mentre le incrocio, sento una che dice all'altra in perfetto accento da Bauscia: "...Cazzo si guarda..." mi son girato e ho continuato a squadrarle finche' non sono dovuto entrare in albergo (che poi saranno stati 30 sec...) ma se uno si scrive una scritta sulla magliett, veramente pensa che gli altri non la leggano???

Detto questo, porka l'oca, pare che anche la settimana prossima dovro' lavrorare...spero che almno riusciro' a lavorare da Roma.

03 agosto 2006

FREEEEEEZE

Sembra che abbia ritrovato il mio
"Centro di gravità permanente"
Adesso sono solidale con il mondo e non mi accordo piu' della sua rotazione...

Adesso vorrei lasciare un piccolo spunto politico:
Spesso sento criticare in TV l'uso della fiducia al parlamento.

Ma vi sembra corretto (e parlo del sistema non si una opposizione o l'altra) senza parlare realmente di contenuti, fare solo opposizione al sistema, e non alla legge, presentando centinaia di emendamenti senza senso solo per ritardarne l'iter?
Oppure presentare decine di ordini del giorno da discutere per rimandare la votazione, sperando si arrivi alle vacanze cosi' da far mancare il numero legale?
A me sembra un parlamento malato.
E, sebbene a me piaccia abbastanza il sistema bicamerale attuale (parlo del potere legislativo e non di quello esecutivo) temo che qualcosa si debba fare.
Forse piu' che modificando la costituzione io comincerei dai regolamenti interni.
Inoltre vi pare logico (e ripeto vale per dx e sx indistintamente solo in tempi diersi) opporsi a priori a qualunque cosa dica la maggioranza solo perche' loro sono gli altri?
Se comunque dovessero cambiare la costituzione, forse si dovrebbe far eleggere il governo direttamente dal popolo cosi' da garantire la famosa "separazione dei poteri"
Detto quanto ho detto sulle opposizioni, devo spendere una parola anche sulle maggioranze/governo (che oramai si identificano).
Vi sembra normale delegare la maggior parte dell'attivita' legislativa al potere esecutivo? (tra decreti legge e disegni di legge si passa molto tempo a legiferare e il parlamento sta diventando solo un ratificatore delle leggi emanate dal governo che in pratica confermasolamente la fiducia nel governo (e in quest'ottica e' normale che si ricorra all fiducia... (CHE CASINO!!!))
Detto questo, le modifiche che sino ad ora ho sentito proporre si limitano a prendere atto della situazione e ad adeguare il sistema a queste consuetudini.
E questo non va bene. Secondo me si deve tornare ai princi'pi base della costituzione, ovvero:
Legislativo ed esecutivo distinti (in questo post non voglio parlare dei magistrati)
Il legislativo faccia le leggi.
L'esecutivo governi la res publica.
Detto questo...buona camicia a tutti.

01 agosto 2006

The Beatles

...
But the fool on the hill sees the sun going down
And the eys in his head see the world spinning round.
...