22 agosto 2006

La guerra non dichiarata

Non parlo di quella tra america ed Iraq, che e' stata dichiarata, ne' di quella tra Israele e Libano, ma parlo della 1a guerra globale (nome preso in prestito dal Corriere della Sera). Non parlo di Guerra Mondiale, perche' le nazioni sono coinvolte solo incidentalmente, non parlo di guerra di religione perche' non e' nemmeno questa la scusa ufficale. E' una guerra che ha per campo di battaglia tutto il mondo, gli schieramenti non sono ben chiari perche' le motivazioni sono molteplici.
Anche i metodi di lotta sono molto atipici, i tempi...Si lotta con il terrorismo, con la diplomazia, con gli embarghi, non ci sono bombardamenti quotidiani (almeno non ovunque), tra un colpo e l'altro passano mesi... Ci sono piccole scaramucce che si accendono e si estinguono. Ci sono molti sensi di colpa...
Quello che voglio dire e' che forse siamo in mezzo ad una delle piu' grandi guerre della Storia. Rendiamocene conto, accettiamo la situazione, e modifichiamo di conseguenza i nostri parametri morali come li dovremmo avere se fossimo in una guerra tradizionale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che sia solo l'effetto della globalizzazione su un qualcosa che c'e' sempre stato.
La novita' e' che il mondo ora e' piu' a portata di viaggio o trasmissione di informazione (quindi cambiano le scale), e le maggiori potenze sono a)troppo piu' forti degli avversari b)estremamente riluttanti a usare apertamente questa forza.
Questi fattori fanno si' che le tensioni trovino vie alternative e creative (o meglio che si privilegino altre cose rispetto alla guerra tradizionale).