27 giugno 2005

Lo Spirito di fuoco

Ed eccomi qui, con un po' di ritardo a scrivervi di cosa ho potuto assaporare nella seconda, e haime' ultima, serata di degustazione di birra.
Mi e' dispiaciuto molto di non averlo saputo prima e di non averle fatte tutte e 4, ma comunque il passaggio da 0 a 1 nella mia conoscenza della birra e' comunque tantissimo (1/0=Infinito).
Si e' ancora parlato di stili (ne esistono, solo in belgio piu' di 60, quindi sugli stili si potrebbero fare piu' di 20 lezioni) abbiamo cominciato con birre inglesi:
La prima era una Bitter Ale (al limite con la Strong Ale, come gradazione alcolica) questa era una birra fresca e leggera con un profumo tipico dei liveiti del Kent (Il nome di questo lievito non lo ricordo, ma mi ricordava il nome del tabacco "Golden Virginia") un profumo sottile e delicato di miele di castagno (tra l'altro, nota molto personale, ho detto io!!!! perche' lui chiede frasi del tipo "Che aroma sentiamo? Che tipo di miele....?, dai..questo e' facile e' estremamente caratteristico..." e io son stato l'uncio che ha azzardato il miele di castagno, molti lo avranno riconosciuto ma tacevano nell'ombra, io mi son assunto questa gravissima resbonsabilita' rischiando le fortissime sanzioni penali!!:-))) mi sembrava di stare a scuola, quando tutti si nascondevano all'interrogazione...ahahaha) con un amaro (dato dal luppolo) molto secco, che passa in fretta e che ti lascia quasi subito pronto a bere nuovamente.
Poi siamo passati ad una XXXBitter, birra sempre inglese, fresca ma con caratteri luppolati piu' forti (ovvero piu' amara). Il profumo del malto si perdeva un po' di piu' negli esteri agrumati (ovvero profumo di agrumi). Sul corpo delle birre della serata non mi dilungo perche' tutte quelle che abbiamo assaggiato avevano un corpo watery tipico della birre piu' facili e piu' bevibili.
Come Terza, e ultima birra commerciale siamo tornati in Belgio e abbiamo provato una birra trappista: "Blanche de Honnelles". Abbiamo inziato ad assaggiarla, e questa aveva dei fortissimi caratteri aciduli, e limonosi...e questo a me non destava alcun sospetto, ma quando il Kuaska ci ha ficcato il naso dentro ci ha comunicato che in realta' questo fusto non era "a posto" ovvero era un poco passato, chiaramente se non si conosce la birra che si sta assaggiando e' difficile dire se il gusto che si sente e' quello che il birraio voleva dare o no, comunque sembrava una birra un po' sbilanciata verso il citrico, non si percepiva in alcun modo il malto, insomma era una birra un po' strana, ma anche la Geuze era molto sbilanciata. Comunque abbiamo approfittato per sentire una birra non "a posto". Si possono cercare in genere 2 tipo di aromi che possono essere indicatori: il lattico (profumo e/o gusto di latte andato a male o di yoghurt) e l'acetico (come dice la parola stessa profumo di aceto). Questa aveva dei caratteri di lattico, non troppo marcati, ma comunque innegabili.
Qualcuno l'ha bevuta ugualmente, altri, me incluso, non l'hanno finita.
Siamo poi passati a due birre italiane, o meglio due birre prodotte da un ragazzo di 29 anni del gruppo del bierkeller.
La birra del Borgo (il sito e' ancora in costruzione, ma tenetelo d'occhio).
Questo birrificio, andra' ad una mostra di londra portato da Kuaska con una delle due birre che abbiamo assaggiato: La "Re Ale".
Ma andiamo con ordine, abbiamo assaggiato prima la "Duchessa" una birra leggera e bevibile, abbastanza amara, ma comunque molto gradevole, una birra al farro (la zona in cui oprara, intorno a Rieti, produce farro e quindi ha gisutamente pensato a fare una localizzazione della sua produzione).
La seconda, la "Re Ale" di cui parlavo prima che invece e' una birra molto piu' difficile, molto amara, e con un luppolo molto evidente, di questa ne abbiamo fatto due assaggi, il primo con un "Mouth hopping" (ovvero luppolatura subito prima di versarla, la si e' fatta passare epr un filtro particolare che conteneva luppolo fresco) e questa procedura l'ha resa veramente, ma veramente amara (mi ha dato contrazioni non attese all'intestino). Il secondo assaggio invece pura, comunque era una birra molto amara, ma almeno non era rifiutata in modo cosi' netto dal mio corpo.
Concordo con Kuaska quando dice che i Pub dovrebbero consentire anche ai clienti che amano l'amaro di trovare qualcosa per i loro gusti e che non dovrebbero demonizzarlo, ma per i miei gusti l'amaro deve essere moderato.
Per ora vi saluto..a presto!

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